“Come aumentare l’autostima”.
Quando parliamo di autostima ci riferiamo al senso di valore personale. Questo include:
- come ci giudichiamo
- come reagiamo di fronte ai nostri insuccessi o alle critiche degli altri
- quanta fiducia abbiamo nelle nostre capacità
- quanto siamo capaci di prenderci cura di noi stessi
L’autostima è quindi una valutazione che facciamo su di noi e sulle nostre capacità. Tale valutazione non è qualcosa di geneticamente determinato, ma si sviluppa nel corso del tempo soprattutto attraverso le esperienze di vita, tra cui anche quelle relazionali. Il primo fondamentale ambiente relazionale che incontriamo alla nascita è la famiglia, lo spazio privilegiato per la costruzione e lo sviluppo dell’autostima.
Vediamo alcuni messaggi che aiutano a creare l’autostima.
Messaggi positivi per esistere: “Tu sei importante”, “Sono contento che ci sei”, “Ti voglio bene”, “Sei unico”, “È bello vederti”, “Mi fai felice”, “Ti ho pensato” ecc.
Messaggi positivi per essere competenti: “ Mi piace il modo in cui hai fatto questa cosa”, “hai fatto un lavoro accurato”, “Sono orgoglioso di come lo hai fatto”, “Mi piace il tuo modo di ascoltare”, “Mi piace il modo in cui porti i capelli” ecc.
Fermati un istante a riflettere su quali tipi di messaggi hai ricevuto tu nella tua infanzia da 0 a 6 anni (potrebbe essere che non lo ricordi, nel caso prova ad immaginarlo). Successivamente, nel corso degli anni, ricordi una o più situazioni in cui hai ricevuto affermazioni del tipo “tu esisti”? E situazioni in cui hai ricevuto affermazioni del tipo “sei competente”?
Anche le carezze sviluppano l’autostima.
Un altro fattore in grado di influenzare il livello di autostima è l’economia di carezze. Per carezza si intende ogni tipo di riconoscimento che diamo o riceviamo, come può essere un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio o una parola di apprezzamento. Il tipo di carezze che abbiamo ricevuto alla nascita nella forma di cure fisiche, cibo, coccole, baci, elogi ecc., determina il tipo di carezze che ci aspettiamo di ricevere dagli altri una volta cresciuti.
Alla base di una bassa autostima solitamente ci sono 5 regole restrittive che costituiscono la propria economia di carezze:
- non dare carezze quando ne hai da dare: quando vorresti dire qualcosa di bello a qualcuno e non lo dici, oppure quando vorresti fare qualcosa per qualcuno e non lo fai per timore di quello che potrebbe pensare l’altro;
- non chiedere carezze quando ne hai bisogno: quando non chiedi aiuto in un momento di difficoltà, quando non esprimi ciò di cui hai bisogno;
- non accettare carezze quando le vuoi: quando rifiuti qualcosa pur desiderandolo, come può essere un invito di una persona importante;
- non rifiutare carezze quando non le vuoi: quando non riesci a mettere confini con gli altri o a difenderti, ad esempio rimanendo passivo di fronte ad un’offesa;
- non dare carezze a te stesso: quando non ti prendi abbastanza cura di te stesso o quando fai fatica a prendere dello spazio per te.
Se ti sei riconosciuto in una di queste situazioni può essere che tu segua (senza saperlo né volerlo) qualche regola restrittiva e ciò potrebbe diminuire la percezione del tuo valore personale. Tuttavia, queste regole, in quanto apprese, possono essere modificate.
Un percorso di sostegno psicologico o una psicoterapia individuale possono aiutarti a migliorare la tua autostima attraverso interventi mirati di auto-osservazione, consapevolezza emotiva, training di assertività e riconoscimento dei tuoi bisogni.
Se cerchi psicologi a Reggio Emilia per migliorare autostima e fiducia in te stesso, visita la mia pagina per scoprire che cosa faccio e come posso aiutarti.
Dott.ssa Elisa Zobbi, Psicologa-Psicoterapeuta Reggio Emilia