ALESSITIMIA

L’impossibilità di tradurre in parole le proprie emozioni è definita in psicologia con il nome di Alessitimia. Per la persona alessitimica è difficile descrivere come si sente, per l’incapacità di attribuire un significato alle proprie sensazioni fisiche. Di conseguenza, la persona ha una ridotta percezione del proprio corpo. Questo si riflette in una difficoltà a riconoscere i propri bisogni e, quindi, a soddisfarli.

L’Alessitimia è una condizione clinica molto più comune di quanto si potrebbe pensare e riguarda sia gli uomini che le donne. Può causare un profondo disagio dal momento che è presente una persistente difficoltà a dare un nome a quello che si prova.

Spesso, si accompagna ad altri sintomi psicologici tipici del disturbo d’ansia, attacco di panico, depressione, disturbi alimentari ecc. Può contribuire a ridurre l’autostima così come ad accrescere il senso di inadeguatezza personale.

È una condizione estremamente invalidante, infatti, quando la tendenza a trascurare i messaggi del nostro corpo diventa un’abitudine, è sempre più difficile prendersene cura.

Se scambiamo l’ansia per fame possiamo finire con il mangiare troppo, se ignoriamo i segnali di stanchezza potremmo non riposare a sufficienza. E, se scambiamo la tristezza per noia, potremmo non essere in grado di attivare comportamenti di ricerca di sostegno.

Per questi motivi, coltivare consapevolezza del proprio corpo è così importante. Quando siamo in contatto con quello che succede dentro di noi, possiamo prenderci cura dei nostri bisogni e vivere più in sintonia con noi stessi.

Coltivare una buona consapevolezza del corpo e delle emozioni è un processo che inizia da quando siamo piccoli e viene favorito dal grado di sintonizzazione del genitore ai nostri bisogni oltre che da una adeguata alfabetizzazione emotiva.

Spesso, nel mio studio, accolgo persone che si sentono inadeguate o addirittura sbagliate quando non riescono ad esprimere le loro emozioni oppure, in altri casi, quando hanno difficoltà a gestire reazioni emotive impulsive come esplosioni di rabbia o crisi di pianto improvvise. Sono convinte di avere una responsabilità personale. In realtà, il modo in cui da adulti gestiamo le nostre sensazioni riflette il modo in cui i nostri caregiver (coloro che si sono presi cura di noi) hanno gestito a loro volta le nostre reazioni emotive quando eravamo bambini.

Una corretta alfabetizzazione emotiva può essere ristabilita nel corso della vita adulta, un approccio terapeutico orientato al corpo e all’esperienza interiore sensomotoria può essere di aiuto sia per intervenire sull’alessitimia, sia per coltivare un più autentico rapporto con sé stessi e con le proprie esperienze emotive.

Se sei alla ricerca di psicologi a Reggio Emilia perchè stai pensando di iniziare un percorso psicologico o una terapia personale e vuoi ricevere maggiori informazioni su di me, sul mio approccio, puoi visitare il mio sito web.

Dott.ssa Elisa Zobbi, Psicologa-Psicoterapeuta, Psicologi a Reggio Emilia.